I fatti miei – numero 1 #vita #reallife

Non scrivo da un po’ di tempo. Da…? Da un meraviglioso week-end di inizio giugno di cui ero tentato di fare una serie di post, ma che ho voluto tenere per me e i miei compagni di avventura. Non tutto vuoi/puoi condividere online. Un po’ per rispetto verso gli altri (alla fin fine è giusto che tutti siano d’accordo sulla pubblicazione online di eventi e foto), un po’ per gelosia verso il ricordo (consiglio vivamente la lettura di entrambi gli articoli di slimson sul suo blog riguardanti la memoria e spero in un suo prosieguo nella disamina dell’argomento).

(appena posso metto anche l’immagine :))

Per una delle poche volte voglio usare il mio blog come “personal blog”. Parlare di me. Pensare a me stesso. Credo faccia bene o, quantomeno, un po’ me ne sto convincendo e così mi dicono vada fatto un po’.

Il tutto, come sempre resta all’interno della mutevolezza di questo spazio, della sperimentazione che effettuo giornalmente (chi leggerà di più questi post? Coloro che arrivano da google, bing e compagni? I contatti di Facebook? I twittatori?…) e, comunque, all’interno del mio percorso di vita.

Questo primo post potrà non essere pregno di significati o particolarmente interessante, ma una piccola introduzione ad una nuova sezione e/o a un nuovo argomento credo vada sempre fatta.

Per parlare della propria vita da dove si comincia, di norma? Non ne ho idea e, sinceramente, non me ne frega nemmeno molto. Seguirò il vortice di pensieri, di emozioni. Saranno, pertanto, eventi e pensieri sparsi.

Visto, però, che è facile piangersi addosso, voglio parlare di qualcosa di bello, di piacevole, magari può sembrare anche banale. Voglio parlare di un giorno un po’ qualunque: ieri.

Ieri è stata una giornata particolarmente sì. Una giornata, sotto molti aspetti, come tante altre, di cui, magari, non ti curi, ma è proprio in queste giornate “comuni” che si possono trovare e riscoprire le piccole gioie quotidiane. Ieri sono stato esuberante, sarcastico il giusto, attivo sul lavoro portando a termine degli incarichi in anticipo rispetto al cronoprogramma, “compagnone” con i colleghi e, soprattutto, sono riuscito a stare vicino agli amici e alle persone che mi accompagnano in questo viaggio chiamato vita. Proprio una di quelle belle giornate sì e trovo sia bello che capitino ed altrettanto bello trovo poterne condividere (anche su wordpress, perché no?) la gioia, perché non sempre si può parlare esclusivamente di brutture. Sono convinto che non sia difficile, per ognuno di noi, trovare anche un solo evento positivo in ogni singolo giorno di vita da apprezzare e gustare fino in fondo.

5 Pensieri su &Idquo;I fatti miei – numero 1 #vita #reallife

  1. Davvero pensi che sia difficile trovare anche un solo evento positivo in ogni singolo giorno? Hai visto Storia di noi due di Rob Reiner? I due protagonisti, alla fine di ogni giornata, condividono il loro alto e il loro basso (come li chiamano loro) cioè il momento più positivo della giornata e quello più negativo. E li trovano sempre entrambi 😉 Questo per dire che io lo trovo sempre il momento positivo della giornata. Sarà perché sono un’inguaribile ottimista? 😉
    P.s. Ora mi leggo i due articoli che suggerisci 🙂

    • Il film, purtroppo, non l’ho visto. Se riesco a reperirlo in qualche maniera, però, me lo guardo.
      Per quanto chiedi, la mia risposta è no. Sono convinto sia esremamente semplice trovare l’evento positivo. Molto più difficile è il volerlo fare. Vedo tante persone arrivare a sera che ti sanno dire solo le cose negative che sono successe loro durante la giornata.
      Adoro poter ascoltare gli altri, cercare di capirli ecc., non mi crea problemi, anzi… però, secondo me, farebbe bene proprio a queste persone ritagliarsi un momento di positività e, soprattutto, condividerla.
      Comunque facciamo comunella nel club degli inguaribili ottimisti 😀

    • Una volta con un amico (per motivi diversi) avevamo preso un’abitudine simile: sentirci alle dieci di ogni dì, per dirci cosa avevamo fatto di interessante. E se non c’era nulla da dire, be’, attaccavamo o stavamo in silenzio pochi secondi. Una sorta di autoterapia: brutale, ma può dare i suoi effetti. ^_^

      Un po’ come farsi le domande della buona notte: ho imparato qualcosa oggi? Mi ha divertito altro? Ho aiutato qualcuno?

      Comunque, sì, momenti buoni penso ci siano quasi sempre… il problema credo anche io sia quello di volerli vedere, accorgersene, e spesso è una questione di approccio mentale: e se ci focalizziamo spesso sul grigio, vedremo solo grigio.

      Ad ogni modo, quoto l’idea di Aigor di usare ogni tanto il blog per i ca… suoi 😉

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