ACTA! Quanto tempo che non ne parlo. L’ormai famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement spunta nuovamente sulle teste dei netizens.
Non ne avevo più reso la dovuta importanza a luglio, quando la cara buona vecchia Europa (sul cara e buona si può discutere, ok…) il 04/07/2012 aveva bocciato l’accordo privando di un fondamentale supporto questo abominio intellettuale, e in realtà arrivo un po’ in ritardo anche a dar conto di questa ulteriore notizia.Non sto a tornare sui contenuti dell’ACTA perché, altrimenti, ci scappa una nuova invettiva. Rendo cronaca, invece, del fatto che il Giappone ha ratificato l’accordo, sebbene questo sia notevolmente indebolito. Difficile ipotizzare un corso differente, visto che l’ACTA è stato partorito dal genio nippo-americano.
Da quanto si legge online – non posso trovare riscontro diretto a causa della mia carenza nella capacità di ricerca sui siti giapponesi; se qualcuno conosce la lingua… riporto solo quanto, in inglese, qualcuno ha detto sia stato scritto su un sito giapponese – in terra nipponica (e non solo) non è stata data informazione e solo una tv in streaming internet ha trasmesso le immagini della manifestazione anti-ACTA di Ginza del 09/09/2012.
TPP: Trans-Pacific Partnership Agreement
Ma, come se non bastasse, tanto per cambiare, la rete deve continuare a stare vigile. Oltre ACTA, SOPA, PIPA e idiozie di siffatta natura, non paghi, si cerca nuovamente di censurare la rete attraverso un nuovo accordo: il TPP (Trans-Pacific Partnership Agreement – accordo di collaborazione trans-pacifico).
Non che il TPP sia nato ieri. Si parla già degli inizi dello scorso anno, in quanto i primi documenti trovati in rete risalgono almeno a febbraio 2011 (su keionline vi è anche il rimando al pdf) e le stesure si datano attorno al marzo 2010.
Ma se si sa dell’esistenzza del TPP già da un anno e mezzo (ed esistono dei documenti che sarebbero dovuti restare segreti da due anni e mezzo), perché se ne è parlato solo a inizio febbraio? Il TPP prevede (prevedeva) 4 anni di dibattito segreto (uhm… già vista questa procedura con ACTA…), ricalca, per una certa parte, le proposte del SOPA e andrebbe a coprire (e restringere) alcune proposte assenti in ACTA o troppo lasche. In quanto accordo segreto, pertanto, la sua conoscenza e la diffusione di informazioni sono difficoltose e facilmente errate.
Pian piano, però, sono convinto che si debba cominciare a far circolare anche queste nuove informazioni, sebbene in stato embrionale.
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